domenica 1 maggio 2022

LE ALTREPRIME DI MYSTÈRE: 2019

Per festeggiare i quarant'anni del Benestante Vigoroso Zuzzurellone Martin, ripercorriamo le storie che avremmo voluto leggere negli ultimi quattordici, al posto di quelle effettivamente pubblicate.


ANNATA 2019


MM 361: LA STORIA RIPETUTA

In un tempo remoto, un episodio storico circoscritto rivela un retroscena inedito ed enigmatico. Oggi: attraverso una serie di eventi bislacchi, un individuo qualunque, ma non troppo qualunque, coinvolge Martin Mystère in una vicenda molto flebilmente collegata al flashback iniziale. Dopo una lunga chiacchierata, gli eventi precipitano quando un altro personaggio, già apparso in precedenza, rivela di avere dei secondi fini e minaccia i nostri con una pistola, apostrofandoli con frasi fatte, a cui il BVZM risponde per le rime. Poco dopo, il goffo manigoldo si sconfigge da solo (o con la collaborazione dei suoi complici inetti), e il detective dell'impossibile può tranquillamente non venire a capo del mystero, a questo punto divenuto secondario. Ma, quando tutto sembra finito, Martin si rende conto che l'avventura appena vissuta è sinistramente simile a quasi tutte quelle capitategli negli ultimi anni. Come è possibile? E per quale motivo la Storia vede l'Uomo ripetere sempre i medesimi errori? E a chi si riferiva colui che per primo sentenziò che "repetita juvant"? E a chi si riferiva colui che per primo sentenziò che "repetita juvant"? Un intricato intreccio di Alfredo Castelli ed Enrico Lotti, illustrato dagli Esposito Bros.


MM 362: CACCIA ALLA DONNA

Al XXXIV° Congresso delle Guerrilla Girls, Martin Mystère interviene in qualità di relatore, ricordando i miti di Tiresia, l'uomo che divenne donna e viceversa, da molti considerato il primo transessuale, e di Priapo, il superdotato degli déi. Ma un omicidio interviene ad interrompere l'accalorata prolusione del professore. Un uomo viene ritrovato in fin di vita nel bagno delle donne (nonché unico) e, poco prima di spirare, riesce ad articolare poche, inusuali parole: "Ich nicht bin amerikaner mann, Ich bin österreicher frau". Nessuna delle presenti, però, parla l'austriaco e tutte concordano nel sentirsi, inoltre, oltremodo infastidite da tutte queste attenzioni. Il detective dell'impossibile, che naturalmente in quella sede ha le mani legate, e non per modo di dire, non si intromette nella questione. Tuttavia, il giorno seguente, il BVZM si ritrova travolto dalle polemiche, accusato, sui principali canali web, di avere manifestato non meglio precisate "ambiguità sessiste". Per discolparsi, al vigoroso ultrasettantenne professore non resta che seguire un'antica nemica, Molly, una donna reincarnata in un vecchio babbione, sulle tracce del massiccio Fal di Pietra, il solo, imponente artefatto, capace di rimettere in moto il Bufometto, e la cui posizione è forse suggerita da una indicativa scultura di legno mysteriosamente apparsa sulla cima dell'Otscher, nella Bassa Austria. Uno stimolante racconto completo di Sergio Badino e Alfredo Orlandi.


MM 363: IL NEMICO VISIBILE

Giugno 2019. Martin Mystère si trova nel "Palazzo di Vetro", sede delle Nazioni Unite, per festeggiare il suo erede, il giovane Ronny, l'ex gangsta ora docente universitario e da poco consulente dell'ambasciatore degli Stati Uniti, ma qualcosa non torna. Per quale motivo la maggior parte dei presenti veste di nero e, sulla schiena, reca seco una dicitura, "MIB", a cui nessun altro, oltre a lui, pare fare caso? E per quale motivo quella scritta si trova anche sul retro della sua giacca? Le perplessità non durano molto, e dopo pochi istanti il BVZM pare non nutrire più alcun interesse per la questione. Le settimane successive trascorrono oziosamente, e il detective dell'impossibile si ritrova a declinare ogni indagine propostagli. Qualche settimana più tardi, durante una conferenza, come è ormai uso a fare da diverso tempo, il professore smentisce categoricamente ogni possibile esistenza di civiltà antidiluviane dalle anacronistiche conoscenze, di visitatori provenienti da altri pianeti e di creature sovrannaturali d'ogni tipologia, preferendo tenere per sé le informazioni di cui è a conoscenza. Anche la programmazione de I misteri di Mystère, il programma televisivo condotto da Martin, prosegue "business as usual", con i consueti documentari su giaguari e gazzelle, intervallati da inchieste sull'utilizzo di questo o quell'apparecchio tecnologico, da approfondimenti sui principali personaggi del Rinascimento italiano o dedicati agli organi interni al corpo umano. Tutto sembra scorrere regolarmente, dunque, eccetto che per un unico elemento apparentemente fuori posto: quell'enigmatico acronimo riportato sulla sua giacca, che peraltro Martin ricordava essere marrone... Un inesplicabile mystero scritto da Castelli e Lotti e disegnato da Paolo Ongaro.


Maxi Zona X: NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Costringe lettori, e soprattutto autori, a ricordare ogni singolo avvenimento pubblicato in precedenza nelle avventure del vostro fumetto preferito. 

Impedisce di narrare nuovamente, da prospettive inedite, eventi già narrati, limitando la libertà e la fantasia degli sceneggiatori.

Nella sua ossessione ultraconservatrice, genera senza sosta contraddizioni inestricabili, obbligando chi scrive a semplificare stile e contenuti.

È la più spaventosa distorsione che la lettura di un fumetto può (involontariamente) generare: la continuità.

Ma potete stare tranquilli: il BVZM vigila su di voi. Per la vostra - e la nostra - sicurezza, questo albo - come tutti quelli intitolati al detective dell'impossibile - non ne contiene nemmeno un po'.

Contiene tracce di frutta a guscio. Non contiene olio di palma e di colza. Non contiene continuità.


MM Special 36: DOV'È FINITO MARTIN A SAN DIEGO?

Alla 50° edizione del Comic-Con di San Diego, California, ove è chiamato a presentare la nuova stagione delle sue New Mystère's Coloured Adventures - la serie avventurosa in cui un attore afroamericano interpreta una versione abbronzata del detective dell'impossibile -, Martin Mystère sembra essere scomparso. Le sue ultime tracce conducono allo stand dell'editore Sandwitches: pare che il BVZM avesse acquistato l'ultimo volume dell'accurata Biblioteca Will Dannay, dedicato ad una delle più inquietanti avventure del celebre Rodney Rodent, Rodney Rodent in the World of Today. Tutti gli amici di Martin Mystère si danno immediatamente da fare per ritrovare l'amico perduto, eccetto l'ispettore Travis Travis, per una volta attento alle questioni di giurisdizione, ma né Diana né Java concludono nulla. Per i due ex coniugi è impossibile prendere contatto con la base di Altrove, ma, fortunatamente, una misteriosa intelligenza artificiale, che si fa chiamare M., coinvolge il duo in una frenetica caccia al tesorino per tutto il globo terracqueo, con l'aiuto di una ladra internazionale, Carmen T.. Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in città? E per quale motivo Martin Mystère non vede alcuna differenza tra il mondo del futuro descritto da Rodent e la realtà presente che percorre leggendo, ignaro di tutto? Quella ristampa sarà poi così accurata? Le risposte a questi e ad altri interrogativi in un racconto di Carlo Recagno e Rodolfo Torti.

MARTIN MYSTÈRE PRESENTA: UNA STORIA-CORNICE

Nel consueto 'flip book' stampato al contrario, 4 racconti brevi a fumetti, dove i quadratini delle vignette sembrano piccoli quadretti con la cornice.

PENSIONE D'ORO (di Recagno e Orlandi): per quale motivo Chris Tower non è andato in pensione nel 2006, come preventivato dalla simulazione online? E chi ha impugnato l'ancestrale elsa "for black" che ha costretto Tower a rimanere il Direttore di Altrove?

CONTRATTO CON ZIO (di Castelli e Esposito Bros): il detective dell'impossibile propone un contratto agli Uomini in Nero, trasparente e nero su bianco, per superare le divergenze del passato e andare oltre la dicotomia falchi-colombe.

UN RACCONTO DAL DEEP TRASH (di Mignacco e Ongaro): una storia realizzata alcuni anni fa e mysteriosamente mai pubblicata.  

LA DANZA DELL'OSCURITA' (di Castelli e Orlandi): metti che qualcuno non lo ha letto.


MM 364: LA CITTA' SOTTO I SACCHI

Italia centrale. Intento a cercare dell'acqua, mysteriosamente scomparsa dalla rete idrica, un profugo di nazionalità ignota effettua operazioni di carotaggio sul terreno di pattume, ritrovandosi di fronte ad una straordinaria scoperta: sotto i numerosi strati di immondizia è possibile scorgere una intera città, perfettamente - più o meno - conservata. La notizia fa immediatamente il giro del mondo e suscita l'attenzione di una sinistra (ma anche destra) consorteria che, da secoli, intende riportare alla luce i Non Luoghi descritti dal celebre antropologo Marc Augé e ricostituire l'ancestrale rete commerciale dove gli déi pagani si recavano a fare la spesa. Martin Mystère viene dunque convocato dall'amministrazione comunale in qualità di intellettuale famoso che si è fatto una nomea rispettabile, suscitando le ire dell'opposizione consiliare, la quale, pur riconoscendo le indubbie competenze del personaggio, ritiene che ci fossero modi migliori di spendere i soldi dei cittadini, ad esempio investendo su crescita di rifiuti e occupazione di aree abusive o investendo direttamente i cinghiali che, da qualche tempo, ruzzolano nella zona. Ma quando nella città sepolta viene ritrovato il corpo di un essere umano, perfettamente conservato, il detective dell'impossibile, un po' prevenuto, non può fare a meno di domandarsi se quel tale non sia per caso un antico Uomo in Nero e se la scelta di seppellire una intera città sotto la monnezza non sia stata l'unica possibilità rimasta ad una civiltà sull'orlo della distruzione... Un nuovo 'mystero italiano' di Castelli e Lotti, illustrato da Giovanni Romanini.    


Storie da Altrove 22: I CAVALIERI CHE FECERO LE IMPRESE FANTASMA

1565. Una vera e propria invasione di estremisti islamici assedia Malta. Ma i governi italiani non sono disposti ad accogliere i poveri marinai, così è la flotta spagnola a doversi sobbarcare l'onere di liberare l'isola definita "la fortezza dell'Europa".

1794. Un misterioso meteorite cade presso Siena. Qualche mese più tardi, un altro meteorite, dalle caratteristiche simili, precipita in Inghilterra, nello Yorkshire, in località Wold Newton. 

1799. Dopo due soli anni di reggenza, l'ultimo Gran Maestro di Malta, Ferdinand von Hompesch zu Bolheim, lascia l'isola a Napoleone Bonaparte, mettendo fine al potere temporale dei Maestri. Il Gran Maestro che lo aveva introdotto nell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri, Manuel Pinto de Fonseca, millantava di avere dato i natali al futuro Conte di Cagliostro, sulle cui tracce si trova ora l'imperatore francese, impegnato nella campagna d'Egitto e giunto sull'isola apparentemente per fare rifornimento, ma in realtà a conoscenza di un singolare segreto: dai resoconti di un altro Gran Maestro, Marc'Antonio Zondadari di Siena, sfruttando i poteri di un non meglio specificato meteorite, Cagliostro avrebbe concepito una lega metallica capace di trapassare i fantasmi sguinzagliati dal suo maestro Mamugnano a difesa dell'isola, uno screzio a seguito del quale l'avventuriero-alchimista sarebbe stato confinato all'interno della Sfinge, a perenne visione del Caos.

Più di cento anni dopo, studiando alcuni carteggi raccolti nel corso degli anni, in Italia, tra il pittore Benjamin West e i conti di De La Warr-West, un loro lontano parente americano, il dottor Herbert West della Miskatonic University, è venuto a conoscenza dell'intera vicenda ed intende servirsene per alcuni scopi non meglio definiti. Egli ritiene che il reale potere del meteorite, e della lega ricavatane da Cagliostro, fosse in realtà quello di assorbire l'energia dell'orizzonte degli eventi rilasciandola per vie endocrine a chi ne viene esposto, secondo il principio dell'eterno riciclo formulato da un personaggio coevo a quegli eventi, Lavoisier: "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Un concetto che presupporrebbe la possibilità di riportare alla vita i defunti, e di estenderne la durata all'infinito; ricerche che non possono non destare l'attenzione dell'insolita struttura governativa con cui West saltuariamente collabora: Altrove. Un racconto di Carlo Recagno e Antonio Sforza. 


MM 365: LA MORTE DELL'IMMAGINAZIONE

New York, Ottobre 2019. Il BVZM è intento a giustificare ad alcuni millennials certe sue prese di posizione "ai confini della realtà" che lo avevano reso celebre in un remoto passato - come i giovani hanno appurato tramite sbiaditi filmati pubblicati sul web, tratti dalle prime edizioni della sua trasmissione televisiva. Intento a spiegare dettagliatamente per quale motivo egli avesse aperto senza preconcetti ad ipotesi apparentemente fantasiose, attorniato da unità e unità di distratti trentenni pendenti dalle labbra dei loro smartphones, il detective dell'impossibile non si accorge dell'approssimarsi di una grossa nube oscura che, in breve, annerisce il cielo dell'intera città: un disco volante? uno stormo di quetzalcoatlus? una minaccia proveniente da una dimensione parallela? o, forse, la Dea Morrigan che torna a manifestare, dopo eoni, il potere cosmico del Tredicesimo Segno? No, è un dirigibile pubblicitario, come prontamente segnalato da uno dei giovani disoccupati. L'improvvisato raduno si scioglie rapidamente e Martin Mystère può dunque essere raggiunto dall'ispettore Travis, che, per educazione, aveva atteso sino a quel momento prima di mettere al corrente l'amico dell'improvvisa dipartita di Aldous Morrigan, una vecchia conoscenza non comune a entrambi. Come Martin apprenderà più tardi, una volta giunto nella base di Altrove per il riconoscimento alla grandezza del defunto, sembra che Aldous, prima di spirare, abbia pronunciato poche, enigmatiche parole: "Se io adesso muoio, come farà a nascere la mia discendente Nicole nel futuro di Nathan Nev...". Parole apparentemente prive di significato, visto che il futuro di Nathan Never è morto, ma l'enigma è presto risolto: Aldous ha una figlia. L'atmosfera può tornare, così, ad essere depressa e cupa. Ma qualcosa non convince Travis, per la prima volta in visita ad Altrove: secondo voci di corridoio (e ad Altrove ce ne sono molti), Aldous aveva recentemente rigettato la sua ancestrale passione per il mystero e si era dato alla sartoria. Possibile? E per quale motivo Martin sembra non avere gli elementi sufficienti per venire a capo dell'enigma? Lui che risolveva sempre tutti i mysteri... per l'ispettore comincia una lunga passeggiata che lo condurrà là dove non avrebbe mai voluto andare. Un sorprendente racconto di Vincenzo Beretta e Giulio Camagni. 


MM 366: SCANDALOSA GILDA

La Gilda degli Esseri Impossibili, l'associazione rettiliana che si occupa di salvaguardare le creature rese celebri dalle più disparate mitologie e che Martin Mystère ha incontrato in più di una occasione, è in serio pericolo: gli incredibili animali catturati nel corso dei secoli sono fuggiti dalla prigione sotterranea in cui erano confinati e ora seminano zizzania nel mondo di superficie. Notizie di inspiegabili avvistamenti si propagano a macchia d'olio dalla Romania per tutta l'Europa, e ben presto raggiungono gli Stati Uniti, ove il Buon Vecchio Zio Marty si trova perché ci abita. Secondo il detective dell'impossibile, un panopticon di proprietà del Governo, dislocato in una località impervia e irraggiungibile quale, ad esempio, il Monte Bianco, sarebbe stato un carcere più efficace di alcune nicchie nella roccia chiuse da due sbarrette di ferro, in Romania poi, ma ormai è tardi per recriminare; lui, comunque, lo aveva detto. In breve tempo il pianeta è in preda al caos, ed eventi simili a quelli visti nella serie televisiva Zoo si verificano senza sosta. Fortunatamente, Martin ha già pronto un piano che, a detta sua, "non sbaglia mai": occorrono degli alieni generici e una morale conclusiva; solo così tutto può essere ricondotto ad un parto dell'immaginazione. I cacciatori di frodo si spareranno a vicenda... Un episodio scritto da Enrico Lotti e disegnato da Alfredo Orlandi.



Note:

Dopo una pausa di un anno, volta a non saturare il mercato, le altreprime tornano, e lo fanno in grande stile. Pensate: vengono addirittura pubblicate! Su carta vera! In un periodico serio! Si tratta del Corriere del Mystero. Ora: logica vorrebbe non ripubblicarle impunemente in questo spazio, senza consenso degli autori. Tuttavia, due fattori giuocano a nuostro fuavore: in primis, gli autori siamo noi (e siccome i mostri siamo noi, gli autori siamo mostri); in secundis, queste altreprime sono quelle di cui siamo meno soddisfatti; in mutatis, la pubblicazione risale ormai a qualche anno fa; in mutandis, non abbiamo percepito compensi di natura monetaria; in de gustibus, così è se ci pare. 

MM 361. Rielaborazione de La tigre di Martini (vedi Altreprime 2016). Ispirato a quasi tutta la produzione mysteriana ufficiale post 2014. Mentre scrivevamo tenevamo a mente, in particolare, l'episodio Xibalba! (MM 347) e l'opera omnia del Lotti.

MM 362. Rielaborazione de La misteriosa chiappa della Regina Moana (vedi Altreprime 2016). Come mai queste rielaborazioni? Lo abbiamo appreso dai nostri Maestri Rodolfo Cimino e Giorgio Pezzin, capaci, per decenni, di proporre lo stesso canovaccio con declinazioni sempre differenti e mai noiose. Sapendo che questi testi sarebbero stati esposti al ludibrio dei veri autori di MM, abbiamo preferito puntare sui cavalli vincenti delle Altreprime più apprezzate fino a quel momento. Vabbè. Avrete capito che qui abbiamo parodiato il Classico Caccia all'uomo (MM 67-68-69), condendolo con un pizzico di New York Stories (MM 182-183-184) e una 'nticchia di Mister Jinx ritorna! (Almanacco del Mystero 2002). Appartengono alla realtà, invece, le allusioni al #MeToo e a una scultura realmente esistente nel posto indicato (almeno al momento della scrittura; ci siamo subito resi conto che nessuno avrebbe colto il riferimento). Tirando in ballo Tiresia, infine, abbiamo anticipato l'ultimo spettacolo di Andrea Camilleri.

MM 363. Riecco Ronny, un altro nostro antico cavallo di battaglia: è sempre quel tizio de I predatori (MM 264) e de La terza stirpe (MM 318). Probabilmente in pochissimi avranno compreso il raffinato sarcasmo con il quale abbiamo additato il recente declino etico e filosofico della testata e del suo protagonista. Ma sicuramente avrete colto al volo la reprise della sequenza più iconica dell'episodio Mutanti! (MM 97-98). Sì: noi siamo convinti che il programma di Mystère sia, da qualche anno a questa parte, una via di mezzo tra Freedom di Giacobbo e Superquark/Ulisse degli Angelaes, alla faccia di tutti i Peter Kolosimoes.

Zona X. Partorito con gran dolore, ultimo in ordine di concepimento e scrittura, con questo testo non facciamo altro che criticare la piega presa dalla serie. E meno male che dovevamo far ridere con doppi sensi e capitomboli! Ma è sempre così, con i comici: prima fanno ridere, poi piangere.

Speciale 36. Di nuovo un testo prodotto a partire dal titolo fonetico, senza uno straccio di idea e improvvisato in base a suggestioni. Sono molteplici: Le Nuove Avventure a Colori, grazie alle quali possiamo riciclare una memorabile boutade di un ex Primo Ministro italiano; le discutibili ristampe operate dall'editore Tramezzini; un vecchio fumetto di Floyd Gottfredson e Bill Walsh, rivisitato colla stessa chiave di Fumetti del mystero (MM 274-275); le bislacche usanze di Travis viste ne La stirpe di Tiamat (MM 332; fa sorridere come la nostra versione sarà ufficializzata nel MM #372 Jenny Haniver); la serie animata di Martin Mystery; la fantomatica sorella di Travis, da noi ideata a nostro uso e consumo; un celebre film con Alberto Sordi e Nino Manfredi, copiato da Romano Scarpa. 

MM Presenta 15. Di nuovo un titolo e una gag prodotte all'ultimo istante, dopo mille ripensamenti. Nella prima storia, invece, mescoliamo satira sociale e satira forumistica, in un turbine di passione e politica (è una citazione); c'è giusto un riferimento al MM Speciale 23. Nella seconda storia, invece, idem (senza riferimento). In quanti l'avranno gradita? La terza storia è stata concepita stancamente, quindi è un omaggio alla produzione ufficiale degli ultimi anni. La quarta storia ci fa sbellicare, perdonateci. 

MM 364. Riproponiamo le suggestioni de L'eredità dei Teutoni (Altreprime 2017), nella vana speranza che possano essere gradite come la prima volta. Per l'occasione, ci ispiriamo a una nostra vecchia opera, non inerente il fumetto. Gli omaggi a Gli Dei del tramonto (MM 301) e a La città sotto i ghiacci (MM Speciale 5) sono evidenti; meno evidente è l'allusione a L'officina di Efesto (MM 156), dato che, mentre scrivevamo, lo tenevamo a mente, senza un motivo preciso (dobbiamo aver pensato: gli dei prendevano la metropolitana, ma per andare dove? A fare la spesa, è ovvio). 

Storie da Altrove 22. Contraddicendoci, di questa altreprima siamo particolarmente soddisfatti. Solo che non fa ridere nemmeno per sbaglio. Poveri redattori di AMyS, cosa debbono avere pensato. Ma ci preme farvi notare come tutti i personaggi, reali e di fantasia, siano realmente esistiti, chi nella realtà, chi in celebri opere di fiction. Tra queste, ovviamente, Fantasmi a Malta (MM 257), di cui abbiamo corretto un errore, I segreti di Wold Newton (Almanacco del Mystero 2009) e Dietro le quinte (Zona X n.9). 

MM 365. Parodia de Le porte dell'immaginazione (MM 352), in realtà pout-pourri di riferimenti ad accumulo, tenuti assieme dal solito sarcasmo verso un fumetto che un tempo era il nostro favorito. Converrete, tuttavia, che l'incrocio tra Il Tredicesimo Segno (MM 142) e Lassù qualcuno ci chiama (Dylan Dog 136), fa sorridere. E l'associazione personaggio-forumista, con la menzione dei recenti avvenimenti della serie di Nathan Never? Le persone che si accontentano di poco sono le più felici, sostiene qualcuno. A noi, comunque, premeva sottolineare la "prima volta" di Travis... ad Altrove, che avete capito.

MM 366. La più riuscita di queste altreprime, dove mettiamo alla berlina tutta la saga iniziata con La biblioteca delle sabbie (Maxi MM n.2) e proseguita con Il carcere degli esseri impossibili (MM 310), passando per Quetzalcoatl (MM 343) e il remake delle Nuove Avventure a Colori. Potevamo risparmiarci la menzione della serie tv, ma, se ci pensate, potevamo risparmiarci proprio l'idea stessa delle altreprime. Come concludere degnamente? Il "metodo Lotti" funziona sempre. 


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