mercoledì 4 maggio 2022

LE ALTREPRIME DI MYSTÈRE: GLI INEDITI

Per festeggiare i quarant'anni del Benestante Vigoroso Zuzzurellone Martin, ripercorriamo le storie che avremmo voluto leggere negli ultimi quattordici, al posto di quelle effettivamente pubblicate.


GLI INEDITI


La carrellata giunge al termine, con le altreprime mai rilasciate. Difficilmente ne vedremo di nuove. Ma, visto il mese in cui ci troviamo, May dire May. 


IF

Sponsorizzata dalla Federazione Italiana Scherma. MM e Java sono in cerca dell'Uomo Dal Monte, ma Java capisce male e porta l'amico al mare. "Il Monte, Cristo!", sbotta Martin, "non il mare!". Per sua fortuna proprio lì sono accampati gli spadaccini che i due conobbero nell'avventura Il manoscritto, e così il BVZM torna sull'isola chefecedasfondoalromanzodiDumas. L'altra volta improvvisò un finale troll, ma stavolta Martin è proprio obbligato a trovare il tesoro di Montecristo. Dopo varie indagini e deduzioni, lo trova e... sorpresa!, dallo scrigno esce un clown cattivo a molla che ride.


Nota. Bozza concepita verosimilmente nel 2017. L'episodio Il manoscritto (MM 272-273-274) è uno dei nostri favoriti, tra quelli minori, e, in teoria, vi avremmo voluto dedicare anche un omaggio più serioso. Qui lo abbiamo incrociato con Stephen King, una celebre pubblicità e uno sponsor dei fumetti Disney italiani dei primi anni 1990.




PATSY MATAHARI

Dov'è finito Patsy? È quello che si chiede il BVZM quando porta Java al delfinario e vede questo povero delfino parlante martoriato da tal Aristogitone Flipper. Dopo mille vicissitudini, si scopre che il nuovo proprietario di Patsy è la cantante Syria, che costringe l'animale a spiare la sua rivale Arisa fingendo di essere il suo erede (cioè 'delfino').
 

Nota. Ancora King, almeno nella fonetica del titolo. Bozza concepita nel 2017, quando il destino di Patsy non ci era ancora stato rivelato dall'episodio Il Dio che venne dal mare (MM 356). Solo chi ha letto Space Shuttle (MM 131Bis) può comprendere il riferimento alla rivale di Arysa. Aristogitone Pipper è un nome creato da Giorgio Pezzin per una delle sue Tops Stories disneyane.



LA SPADA DI DAMOCLE

Morgana rapisce MM e Travis mentre i due sono impegnati nella quotidiana pausa lupini. La fata ha un piano geniale: fa penzolare una enorme spada sopra il primo, costringendo il secondo a recuperare la famigerata spada di Damocle. Travis, imbarazzato, ammette di non saperne nulla di mitologia e menate varie, ma MM lo esorta rammentandogli l'aneddoto di Schliemann, che cercando a caso, trovò Troia. Così Travis fa lo stesso, ritrova - dopo molte, ehm, soste - Troia e recupera la spada di Patroclo, quella con cui affrontò Ettore dopo la morte di Achille (e che quindi era di Achille). Tutto contento la porta a Morgana, ma quella gli ricorda che gli aveva chiesto la spada di Damocle, non di Patroclo. "Scusate, è che fra cle, clo... mi sono sbagliato", balbetta Travis.


Nota. Ultima bozza del 2017, anche questa di origine Disneyana: da infanti, apprendemmo della spada di Damocle nel fumetto In viaggio nel Tempo della serie I Mercoledì di Pippo, di Rudy Salvagnini e Lino Gorlero, in una memorabile gag in cui Damocle veniva confuso con Sofocle. Qui la riproponiamo, ma con Patroclo. Che ridere. Dovete inoltre sapere che, in seguito, fummo grandi appassionati dell'Iliade a fumetti di Marcello Toninelli (su Il Giornalino), e tutta la telenovela achea ci è rimasta impressa. Che c'entra la saga di Morgana di Carlo Recagno? Beh, "una spada è una spada e una spada è una spada" (cit.). Se dici Troia dici Schliemann, e non potevamo non dirlo. I lupini, che non mangiamo dal millennio scorso, sono esilaranti di per sé stessi.




LA CUSTODIA DELLE CINQUE SETTE

Samuel Liddell MacGregor Mathers è famoso per essere stato vegetariano, non fumatore e avversario della vivisezione in tempi in cui tali pratiche apparivano quantomeno eccentriche. Meno noto è invece il suo ruolo di fondatore della Golden Dawn: nel 1929, gli fu attribuito il ruolo di "cattivo" nientemeno che dall'"alpinista più cattivo del mondo", Aleister Crowley, nel romanzo La figlia della Luna, probabilmente un riferimento all'affare del "giorno che non esisteva" (il titolo indicherebbe l'angelo enochiano evocato da Dee e più tardi dallo stesso Mathers, e che Martin Mystère avrebbe incontrato cento anni dopo, in una delle sue più improbabili avventure). Oggi, la base di Altrove, impegnata nel consueto monitoraggio delle numerose consorterie esoteriche e cospirazioniste del pianeta, nota una curiosa anomalia: cinque di esse si sono riunite ad una apposita convenscion. In effetti, alla tavola rotonda Impadronirsi del mondo nell'era della globalizzazione: meglio conquistare tutto o specializzarsi?, Torino, 22-23 Aprile, partecipano cinque vecchie conoscenze del detective dell'impossibile: la vecchia rettiliana collezionista di draghi, gli agenti pubblicitari che gestiscono gli squarci nel multiverso, la Fratellanza Alessandrina, i due afro-nomoli superstiti, ed infine, il rappresentante della joint-venture di recente fondazione tra i vari depositari dei segreti del progetto MK-ULTRA, finalmente decisi ad unire le forze. Quali oscuri progetti pianificano le cinque sette? Dato che Altrove li tiene d'occhio, suggerisce Martin Mystère, forse è il caso di prenderli in custodia, prima che commettano altri danni. Ma qualcuno controlla i controllori: qualcuno che chi è pratico di pic-nic conosce molto bene... Un diabolico racconto di Lotti e Pasini, illustrato da Fabio Piacentini.     


Nota. Scarto delle Altreprime 2019. Il titolo e l'incipit rimandano a Il custode delle cinque vette (MM 359), con un sagace collegamento a Il giorno che non esisteva (MM 227), seguito di 29 Febbraio (MM 216). I dati del prologo sono tutti reali, e ci vantiamo di aver colmato una lacuna del citato MM 227. Detto questo, passiamo alla derisione della deriva presa dalla testata nell'ultimo decennio, quando le consorterie mysteriose hanno cominciato a moltiplicarsi esponenzialmente. Nell'ordine, citiamo Quetzalcoatl (MM 343), L'inventore di miti (MM 339), Il Grande Gioco (MM 349), Nomoli (MM 357) e i centomila episodi con l'EmmeCappaUltra, talmente tanti che ce li siamo scordati: citiamo solo Minaccia dalle stelle (MM 214-215) e Ore 3.12 pm L'adunata (MM 351). Infine, ecco Il Dio che venne dal mare (MM 356).



LA COMPRENSIONE DEL FENOMENO

Harvard University. La ricercatrice italiana Guendalina Niubbazzoni consegna la tesi di laurea al suo relatore, il professor Martin Mystère. Il detective dell'impossibile, recatosi nella sua vecchia università nella veste di 'lecturer', è dunque costretto a leggere quella roba. Secondo la giovane ma bruttina ragazzetta, la celebre frase pronunziata da Caio Giulio Cesare al momento di varcare il Rubicone, 'alea iacta est', "il dado è tratto", è errata. Il termine "tratto", a detta della millennial, non significa nulla: il verbo corretto avrebbe dovuto essere "estratto". Per quale motivo la radice "Es" è stata cancellata? Cesare, certo, conosceva bene il latino. Fedele al principio per il quale essere giovani non equivale ad essere deficienti, e ben deciso a non fare di tutta l'erba un fascio, il BVZM si ritrova a percorrere una inesorabile discesa nella psiche della sua laureanda e della gioventù contemporanea, alla ricerca dell'Es e di una Verità che, qualcuno, chissà quando, ha voluto rimuovere. Un racconto completo di Carlo Recagno e Rodolfo Torti.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Siamo soddisfatti di questa Altreprima, ci fa sempre ridere. Probabilmente, causa questo effetto solo a noi. Sì, Martin Mystère non è solo un conduttore televisivo e scrittore di libri ricicloni, teoricamente svolge anche altre attività. 



LA TERRA DEL MISTERO

Napoli, 2020. In vista delle elezioni, il consiglio comunale, all'unanimità, riesuma il progetto di Mysteryland, un parco dei divertimenti a tema 'mystero', inesplicabilmente rimasto fermo dal 1985. L'ambizioso complesso, richiesto a gran voce dalla cittadinanza pagata per votare Sì al referendum consultivo, dovrà sorgere negli antichi sotterranei della città. Ma qualcosa turba il costruttore camorrista vincitore dell'appalto: è emersa, infatti, una quanto mai tempestiva inchiesta su presunti riciclaggi di denaro mafioso, nei quali sarebbe coinvolta la sua società. Il Buon Vecchio Zio Marty, stipendiato in qualità di consulente e accompagnato da una macchina anatomica di sesso femminile che lo tratta come un principe, non è convinto: secondo lui, non è il caso di farsi tutti questi problemi... Un episodio da non leggere di Alfredo Castelli e Enrico Lotti, illustrato da Antonio Sforza.


Nota. Concepita come Altreprima 2020. Una delle nostre preferite: che ridere. E che realismo. Mysteryland (MM #43-44) è l'ovvio riferimento: non è stato mai ripreso in quanto la serie ha progressivamente perso la sua originaria connotazione verosimile.



ZONA X: OBSOLESCENZA PROGRAMMATA

Quattro racconti dedicati ad un tema quanto mai attuale! La biblioteca dimenticata ci riporta ai lontani tempi in cui Martin Mystère era avido di libri cartacei. Con I vendicatori pelati celebriamo, invece, l'apparentemente inesauribile filone cinematografico dei supereroi. Nei due racconti successivi, Pendolare del tempo e Non puoi portarli con te, assistiamo al decadimento accelerato di ben due comodità che ormai diamo per scontate: il denaro e i trasporti. Di Alfredo Castelli, Giuseppe Pederiali, Pierfrancesco Prosperi, Stefano Santarelli, Stefano Babini, Luigi Siniscalchi, Rodolfo Torti, Sergio Tuis.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Lo sapete che, fino a un paio d'anni fa, Il "Maxi Zona X" ospitava ristampe casuali, accomunate da una chiave di lettura protofantascientifica imposta dal creatore della serie. Ci siamo ispirati a questa impostazione nel riprendere i MM #144,#145, il Classico di Zona X #10 e un raccontino allegato al MM Speciale #23.



MM Special: COMPLOTTO A HELL'S KITCHEN

Nota. Non concepito come Altreprima 2020. Chissà cosa avremmo raccontato, qualora ci fossimo ricordati cosa avremmo voluto raccontare. Come dite? Non è nemmeno una sinossi? Certo. Leggete il Commonplace Book di Lovecraft.



OBIETTIVAMENTE: APOCALISSE

Una pioggia di meteore devasta Londra, i ghiacci si sciolgono, le acque salgono, l'attività solare aumenta, l'inflazione galoppa, le edicole chiudono. Ma c'è chi minimizza: londinesi, scienziati, consumatori ed editori sono comunque soddisfatti; a loro dire, potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. D'improvviso, un buio penetrante avvolge l'intero globo terracqueo; un celebre astronauta twitta ossessivamente: "ehi! chi ha spento le luci?". Un ancestrale grido di dolore viene percepito dalla mente di ogni abitante del pianeta. Terremoti e piogge torrenziali, monsoni e sciami di insetti impazziti (escluse le api, estinte) devastano la vecchia Gea. Nei talk show l'opinione pubblica è spaccata: cosa sta accadendo? Nessuno, però, sembra venire a capo dell'enigma. Qualcuno afferma che il manoscritto Voynich non fosse scritto in protoromanzo, ma fosse "un" protoromanzo, cioè il prototipo di un romanzo; ma stavolta il popolo del web non pare interessato alla notizia. Soltanto per il detective dell'impossibile, Martin Mystère, sembrano non esserci dubbi: è giunta la fine del mondo. Un ennesimo catastrofico di Luigi Mignacco e Fabio Piacentini.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Ecco la nostra parodia di Obiettivo: Apocalisse (MM 167). Con un omaggio a un episodio iconico del Decimo Doctor Who. L'iperbole sarcastica non è di immediata comprensione, forse. E la chiosa sul Voynich è ridondante, forse. A noi, comunque, faceva sorridere.



Storie da Altrove: L'UOMO CHE NON POTEVA MORIRE

1871. Secondo fonti ben informate, l'agente Raven di "Altrove", Edgar Allan Poe, sarebbe stato ricevuto da alcuni rappresentanti del Partito Democratico statunitense, decisi a strappare alla presidenza Grant la sua preziosa collaborazione. Ma come è possibile che si trattasse proprio del noto scrittore, deceduto in circostanze mai del tutto chiarite nel 1849? L'ipotesi che si tratti di un sosia, un giornalista di Omaha, non convince del tutto la direzione di Altrove. Un importante membro del Partito Democratico, comunque, il generale George Armstrong Custer, ostacola l'ascesa politica del presunto Poe. Pochi anni dopo, lo stesso Custer subisce una disfatta che gli costa la vita, sul "Little Big Horn". Come è possibile, allora, che nel 1879 qualcuno lo riconosca nelle sembianze del sanguinario capitano Libbie, in Sudafrica, nel pieno della guerra contro gli Zulu? E per quale motivo egli asserisce di essere la personificazione della Guerra? A complicare una indagine già di per sé complessa, l'uomo che ha riconosciuto Custer afferma di provenire dal futuro... Un estenuante racconto di Carlo Recagno e Antonio Sforza.


Nota. Concepita come Altreprima 2020. Ecco un'altra SdA che non fa ridere, ma congegnata con intelligenza e di cui siamo soddisfatti. Il titolo omaggia l'Almanacco del Mystero 2008, ma i riferimenti sono extramysteriani: il Poe agente di Altrove viene da Zagor, il Poe giornalista e il Custer politico vengono da Magico Vento, il Custer spirito bellico sudafricano arriva da Mister No Speciale #5. A dimostrazione che l'UNIverso (non MULTI) Bonelli era più che fattibile.


LE AMPOLLE DI EOLO

Nell'Odissea di Omero, Eolo è conosciuto come il Dio dei Venti. Ma, secondo un'altra tradizione classica, egli sarebbe stato un figlio di Poseidone, fratello di Beoto. Il beota ricercatore fisico Nicolai Basescu si mette dunque sulle tracce delle leggendarie ampolle - o otri, è uguale - in cui la divinità conservava i suoi venti, e le trova, e propone a una nota casa automobilistica di sfruttarne le potenzialità per elaborare un nuovo combustibile su cui lucrare. Ma i dirigenti nicchiano: e se fosse aria fritta? Secondo Basescu, è esattamente ciò di cui si tratta. Pochi mesi più tardi, una nuova automobile a energia eolica viene presentata al Salone di Parigi, ove Martin Mystère presenzia alla commemorazione di Basescu, morto in circostanze misteriose pochi giorni prima dell'inaugurazione. Per quale motivo il martire del libero pensiero, lo scienziato paladino della controcultura, l'alteratore di dati sulle emissioni di inquinanti, è stato eliminato? E perché Martin, dopo aver sbuffato, ha un improvviso ricordo del Bafometto e del Graal di re Mida? Un dubbioso racconto completo di Alfredo Castelli e Enrico Lotti, illustrato da Paolo Ongaro.


Nota. Concepita come Altreprima 2020. Ispirato da un fumetto (anzi, due) di Rodolfo Cimino, riecco il personaggio protagonista de L'oro di Re Mida (MM 347), il 'cult' senza 't' dell'ultimo decennio. Che c'entra La Setta degli Assassini (MM 88-89-90)? Purtroppo, nulla.




LA COMPAGNIA DELLE INDIE [tit. alt.: FIGLI DI UN CONDOM PERDUTO]

Cosa pensereste se qualcuno si presentasse alla vostra porta e affermasse di essere vostro figlio? E se i presunti figli fossero addirittura due? È quanto accade a Diana Lombard, una tranquilla mattina prenatalizia. I due giovani sono completamente diversi: uno è tale e quale a Martin Mystère, l'altro ha le orecchie a punta e assomiglia ad un elfo. Solo un elemento, apparentemente, li accomuna: entrambi provengono dall'India. Chi sono realmente? Cosa vogliono, proprio adesso? E per quale motivo, esattamente in quel momento, Martin è in trasferta tra i pellerossa, alla ricerca della biblioteca perduta di Alessandria? Una sola certezza si staglia fra i molti dubbi che arrovellano la povera Diana: a suo marito, evidentemente, piacciono le indiane... Un inesplicabile enigma firmato Lotti e Orlandi.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Avete capito perché abbiamo smesso di pubblicare e concepire? Di nuovo, un'Altreprima che a noi piace, ma di difficile comprensione per le Incolte Moltitudini. Eppure ci appare palese che i due figli di Martin Mystère siano l'allucinazione de Gli adoratori di Kalì (MM 253-254) e il Billiken (Il ritorno del Billiken, MM 204-205), curiosamente entrambi concepiti in India. Più comprensibile l'incomprensibilità del terzo riferimento: l'episodio di Zagor #642/645 (Monument Valley). Almeno il gioco di parole razzista capitelo, però, non fate gli indiani.




SAMEDI' PISELLONI

Al seminario "Gli zombies nella Storia", Martin Mystère ricorda la drammatica esperienza vissuta in prima persona ad Haiti, quando era stato avvelenato dal pesce palla. Terminata la conferenza, un ragazzo apparentemente normale e benvoluto da tutti, Peter, violenta una sua amica. In sua difesa, Peter asserisce di avere semplicemente sognato, non immaginando di avere compiuto realmente il gesto; ma, inspiegabilmente, la ragazza non sembra propensa a perdonarlo. Il BVZM, ancora ciondolante nell'edificio, è certo che il ragazzo, se fosse vissuto un centinaio d'anni prima, avrebbe fatto la gioia di Sigmund Freud, il celebre psicoanalista tedesco, e per questo riceve diverse occhiatacce. La notte seguente, i sogni di Martin sono turbati da un misterioso individuo di colore in marsina, che gli chiede di dargli un po' di fumo - o almeno così capisce. Risvegliatosi di soprassalto, Martin non può fare a meno di notare quanto Diana, addormentata al suo fianco, sia ancora appetitosa... Un indecente racconto di Carlo Recagno e Giovanni Romanini, con la collaborazione di Antonio Sforza.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Siamo molto affezionati all'episodio Incubo ad Haiti (MM 231-232), e, per questo, non smetteremmo mai di parodiarlo. Perché questa sessualizzazione del Baron Samedì? Perché Castelli lo aveva così proposto in suo fumetto giovanile, per poi accostarlo a Freud ne L'assassino che uccideva nei sogni (Storie da Altrove 18). Ciò di cui andiamo più fieri è il titolo, davvero only for fans.




INCUBO TRA I GHIACCI

Per soddisfare il nuovo capriccio di Diana, da qualche tempo Martin è solito utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi a New York. Finché, giunto un inverno particolarmente rigido, accade qualcosa d'imprevisto: la sopraelevata sulla quale si trova il detective dell'impossibile si blocca a causa del gelo e della cattiva manutenzione. Non solo: quel giorno il riscaldamento, a bordo del convoglio, non funziona; ma non funzionava nemmeno nei giorni precedenti, per cui la cosa non è così importante. Tuttavia, sempre nella stessa giornata, uno sciopero dei camionisti sta paralizzando la città, mentre il corteo della manifestazione antigovernativa di turno decide di uscire dal percorso prestabilito e dirigersi verso le vie dello shopping. In breve, il treno è preso d'assalto, e sui finestrini presto si vanno ammassando, come sanguisughe, i pendolari che aspettavano gli altri treni. La situazione sembra essere senza via d'uscita, quando il BVZM ha un'intuizione delle sue: l'unica salvezza è l'inquinamento... Un pungente racconto  di Mignacco e Ongaro.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Parodia di MM #251 e omaggio a un nostro conoscente, da sempre interessato a questi argomenti. La sarcastica conclusione non è di immediata comprensione. 




IL SEGRETO DEL MONASTERO

Martin, Diana e Java sono in gita ai cloisters fuori New York, per trascorrere una tranquilla Domenica di annoiata serenità. Quest'ultima, però, viene meno quando il frate alla guida del gruppo nel quale si trova la famiglia Mystère precisa che è vietato scattare fotografie all'interno del monastero. Da quel momento, alcuni zoticoni del gruppo decidono di scattare fotografie ad ogni anfratto, facendosi puntualmente individuare e rimproverare dal frate, il quale, col passare dei minuti, si fa sempre più esasperato. Per misteriose ragioni, gli scuotimenti di testa di Martin non sortiscono alcun effetto, e così nemmeno gli insulti sottovoce di Diana. Cosa spinge quelle persone adulte a compiere dei dispetti al frate? Per quale motivo essi sembrano non comprendere l'apparentemente elementare invito? E, tutto sommato, cosa c'è di così prezioso in quel monastero da non poter essere fotografato? E' quanto è chiamato a scoprire il detective dell'impossibile, dopo aver lasciato una libera offerta prima di uscire. Un edificante racconto di Carlo Recagno e Fabio Grimaldi.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Il titolo è quello di MM #45, ma non c'azzecca nulla. Il riferimento velato è ad un elemento secondario de Il segreto delle sette città (MM 55-56), la nostra preferita tra le storie sgangherate. Gli eventi descritti sono realmente accaduti, in un altro luogo affine a quello presentato.




LO SPIRITO DEL PIERCING

Colpo di scena! I coniugi Morgan Jones traslocano in Florida. Ma la malinconia di Martin per le lunghe chiacchierate con la signora Jones Morgan, cui è costretto a rinunciare, cede presto il passo ad un entusiasmo nuovo, quando fa la conoscenza dei nuovi inquilini: una famiglia di origine carpatica composta da madre, figlia e neonato, decisa ad abbandonare l'ancestrale nomadismo. L'idillio, però, cede il passo all'orrore, quando il BVZM scopre che le ultime nomadi sono insopportabilmente rumorose e fastidiose ed evidentemente medium, data l'alta frequenza di poltergeist scatenati in ogni momento della giornata. In particolare, la giovane amante di musica latinoamericana finisce presto nella lista nera dell'esaurito detective dell'impossibile, il quale, se non altro per sfogarsi un poco, le staccherebbe volentieri il suo dannato piercing. In seguito, basterebbe metterci dello spirito... Un infuocato racconto di Andrea Cavaletto e Stefano Santoro.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Ispirata a fatti realmente accaduti. La parodia de Lo spirito del tatuaggio (MM 176-177) è capziosa.




CI SONO UN CINESE, UN FRANCESE E UN ITALIANO

Secondo fonti del web, il celebre navigatore Marco Polo, al ritorno dal Catai, avrebbe riportato con sé un misterioso "dono" lasciatogli dal Gran Khan, un'invenzione all'epoca ancora sconosciuta in Europa, qualcosa capace, pare, di riscaldare gli animi e renderli più liberi; se ne parlerebbe, scegliendo accuratamente le parole, nientemeno che fra le pagine de Il Milione, il resoconto del viaggio compiuto da Polo in Oriente dal 1271 al 1295. Oggi, l'affranto "Monsieur Lacoste" - a suo dire interessato a scoprire l'origine del ballo chiamato Khan Khan - incarica il detective dell'impossibile di restituirgli ciò che i Polo hanno sottratto alla sua famiglia secoli prima. Ma al BVZM non sfugge che il suo ospite versa lacrime di coccodrillo... Un fresco racconto di Alfredo Castelli e Enrico Lotti, illustrato da Paolo Ongaro.

Nota. Concepita come Altreprima 2020. Il titolo è divertente, ammettetelo. Sinossi topolinesca, d'altronde Romano Scarpa quello faceva. Lo avete capito qual è il dono? Un indizio: non sappiamo andare a cavallo, quindi non dobbiamo vestirci a modino.




SE A MILANO CI FOSSE IL RAME

Nota. Non concepita come Altreprima 2020. Volevamo parodiare un racconto breve degli Amici dei Navigli, ma parlando di treni e di furti.



LA CASA NOVA

Nota. Non concepita come Altreprima 2020. L'intenzione era di parodiare Lovecraft, Heinlein e una catena di negozi.



FANTASMI AD HARMATTAN

Nota. Non concepita come Altreprima 2020. Il titolo reinvia ai MM #64-65 e ad un Dampyr che non ci è piaciuto, forse con l'intenzione di aggiustarlo. 


domenica 1 maggio 2022

LE ALTREPRIME DI MYSTÈRE: 2019

Per festeggiare i quarant'anni del Benestante Vigoroso Zuzzurellone Martin, ripercorriamo le storie che avremmo voluto leggere negli ultimi quattordici, al posto di quelle effettivamente pubblicate.


ANNATA 2019


MM 361: LA STORIA RIPETUTA

In un tempo remoto, un episodio storico circoscritto rivela un retroscena inedito ed enigmatico. Oggi: attraverso una serie di eventi bislacchi, un individuo qualunque, ma non troppo qualunque, coinvolge Martin Mystère in una vicenda molto flebilmente collegata al flashback iniziale. Dopo una lunga chiacchierata, gli eventi precipitano quando un altro personaggio, già apparso in precedenza, rivela di avere dei secondi fini e minaccia i nostri con una pistola, apostrofandoli con frasi fatte, a cui il BVZM risponde per le rime. Poco dopo, il goffo manigoldo si sconfigge da solo (o con la collaborazione dei suoi complici inetti), e il detective dell'impossibile può tranquillamente non venire a capo del mystero, a questo punto divenuto secondario. Ma, quando tutto sembra finito, Martin si rende conto che l'avventura appena vissuta è sinistramente simile a quasi tutte quelle capitategli negli ultimi anni. Come è possibile? E per quale motivo la Storia vede l'Uomo ripetere sempre i medesimi errori? E a chi si riferiva colui che per primo sentenziò che "repetita juvant"? E a chi si riferiva colui che per primo sentenziò che "repetita juvant"? Un intricato intreccio di Alfredo Castelli ed Enrico Lotti, illustrato dagli Esposito Bros.


MM 362: CACCIA ALLA DONNA

Al XXXIV° Congresso delle Guerrilla Girls, Martin Mystère interviene in qualità di relatore, ricordando i miti di Tiresia, l'uomo che divenne donna e viceversa, da molti considerato il primo transessuale, e di Priapo, il superdotato degli déi. Ma un omicidio interviene ad interrompere l'accalorata prolusione del professore. Un uomo viene ritrovato in fin di vita nel bagno delle donne (nonché unico) e, poco prima di spirare, riesce ad articolare poche, inusuali parole: "Ich nicht bin amerikaner mann, Ich bin österreicher frau". Nessuna delle presenti, però, parla l'austriaco e tutte concordano nel sentirsi, inoltre, oltremodo infastidite da tutte queste attenzioni. Il detective dell'impossibile, che naturalmente in quella sede ha le mani legate, e non per modo di dire, non si intromette nella questione. Tuttavia, il giorno seguente, il BVZM si ritrova travolto dalle polemiche, accusato, sui principali canali web, di avere manifestato non meglio precisate "ambiguità sessiste". Per discolparsi, al vigoroso ultrasettantenne professore non resta che seguire un'antica nemica, Molly, una donna reincarnata in un vecchio babbione, sulle tracce del massiccio Fal di Pietra, il solo, imponente artefatto, capace di rimettere in moto il Bufometto, e la cui posizione è forse suggerita da una indicativa scultura di legno mysteriosamente apparsa sulla cima dell'Otscher, nella Bassa Austria. Uno stimolante racconto completo di Sergio Badino e Alfredo Orlandi.


MM 363: IL NEMICO VISIBILE

Giugno 2019. Martin Mystère si trova nel "Palazzo di Vetro", sede delle Nazioni Unite, per festeggiare il suo erede, il giovane Ronny, l'ex gangsta ora docente universitario e da poco consulente dell'ambasciatore degli Stati Uniti, ma qualcosa non torna. Per quale motivo la maggior parte dei presenti veste di nero e, sulla schiena, reca seco una dicitura, "MIB", a cui nessun altro, oltre a lui, pare fare caso? E per quale motivo quella scritta si trova anche sul retro della sua giacca? Le perplessità non durano molto, e dopo pochi istanti il BVZM pare non nutrire più alcun interesse per la questione. Le settimane successive trascorrono oziosamente, e il detective dell'impossibile si ritrova a declinare ogni indagine propostagli. Qualche settimana più tardi, durante una conferenza, come è ormai uso a fare da diverso tempo, il professore smentisce categoricamente ogni possibile esistenza di civiltà antidiluviane dalle anacronistiche conoscenze, di visitatori provenienti da altri pianeti e di creature sovrannaturali d'ogni tipologia, preferendo tenere per sé le informazioni di cui è a conoscenza. Anche la programmazione de I misteri di Mystère, il programma televisivo condotto da Martin, prosegue "business as usual", con i consueti documentari su giaguari e gazzelle, intervallati da inchieste sull'utilizzo di questo o quell'apparecchio tecnologico, da approfondimenti sui principali personaggi del Rinascimento italiano o dedicati agli organi interni al corpo umano. Tutto sembra scorrere regolarmente, dunque, eccetto che per un unico elemento apparentemente fuori posto: quell'enigmatico acronimo riportato sulla sua giacca, che peraltro Martin ricordava essere marrone... Un inesplicabile mystero scritto da Castelli e Lotti e disegnato da Paolo Ongaro.


Maxi Zona X: NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Costringe lettori, e soprattutto autori, a ricordare ogni singolo avvenimento pubblicato in precedenza nelle avventure del vostro fumetto preferito. 

Impedisce di narrare nuovamente, da prospettive inedite, eventi già narrati, limitando la libertà e la fantasia degli sceneggiatori.

Nella sua ossessione ultraconservatrice, genera senza sosta contraddizioni inestricabili, obbligando chi scrive a semplificare stile e contenuti.

È la più spaventosa distorsione che la lettura di un fumetto può (involontariamente) generare: la continuità.

Ma potete stare tranquilli: il BVZM vigila su di voi. Per la vostra - e la nostra - sicurezza, questo albo - come tutti quelli intitolati al detective dell'impossibile - non ne contiene nemmeno un po'.

Contiene tracce di frutta a guscio. Non contiene olio di palma e di colza. Non contiene continuità.


MM Special 36: DOV'È FINITO MARTIN A SAN DIEGO?

Alla 50° edizione del Comic-Con di San Diego, California, ove è chiamato a presentare la nuova stagione delle sue New Mystère's Coloured Adventures - la serie avventurosa in cui un attore afroamericano interpreta una versione abbronzata del detective dell'impossibile -, Martin Mystère sembra essere scomparso. Le sue ultime tracce conducono allo stand dell'editore Sandwitches: pare che il BVZM avesse acquistato l'ultimo volume dell'accurata Biblioteca Will Dannay, dedicato ad una delle più inquietanti avventure del celebre Rodney Rodent, Rodney Rodent in the World of Today. Tutti gli amici di Martin Mystère si danno immediatamente da fare per ritrovare l'amico perduto, eccetto l'ispettore Travis Travis, per una volta attento alle questioni di giurisdizione, ma né Diana né Java concludono nulla. Per i due ex coniugi è impossibile prendere contatto con la base di Altrove, ma, fortunatamente, una misteriosa intelligenza artificiale, che si fa chiamare M., coinvolge il duo in una frenetica caccia al tesorino per tutto il globo terracqueo, con l'aiuto di una ladra internazionale, Carmen T.. Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in città? E per quale motivo Martin Mystère non vede alcuna differenza tra il mondo del futuro descritto da Rodent e la realtà presente che percorre leggendo, ignaro di tutto? Quella ristampa sarà poi così accurata? Le risposte a questi e ad altri interrogativi in un racconto di Carlo Recagno e Rodolfo Torti.

MARTIN MYSTÈRE PRESENTA: UNA STORIA-CORNICE

Nel consueto 'flip book' stampato al contrario, 4 racconti brevi a fumetti, dove i quadratini delle vignette sembrano piccoli quadretti con la cornice.

PENSIONE D'ORO (di Recagno e Orlandi): per quale motivo Chris Tower non è andato in pensione nel 2006, come preventivato dalla simulazione online? E chi ha impugnato l'ancestrale elsa "for black" che ha costretto Tower a rimanere il Direttore di Altrove?

CONTRATTO CON ZIO (di Castelli e Esposito Bros): il detective dell'impossibile propone un contratto agli Uomini in Nero, trasparente e nero su bianco, per superare le divergenze del passato e andare oltre la dicotomia falchi-colombe.

UN RACCONTO DAL DEEP TRASH (di Mignacco e Ongaro): una storia realizzata alcuni anni fa e mysteriosamente mai pubblicata.  

LA DANZA DELL'OSCURITA' (di Castelli e Orlandi): metti che qualcuno non lo ha letto.


MM 364: LA CITTA' SOTTO I SACCHI

Italia centrale. Intento a cercare dell'acqua, mysteriosamente scomparsa dalla rete idrica, un profugo di nazionalità ignota effettua operazioni di carotaggio sul terreno di pattume, ritrovandosi di fronte ad una straordinaria scoperta: sotto i numerosi strati di immondizia è possibile scorgere una intera città, perfettamente - più o meno - conservata. La notizia fa immediatamente il giro del mondo e suscita l'attenzione di una sinistra (ma anche destra) consorteria che, da secoli, intende riportare alla luce i Non Luoghi descritti dal celebre antropologo Marc Augé e ricostituire l'ancestrale rete commerciale dove gli déi pagani si recavano a fare la spesa. Martin Mystère viene dunque convocato dall'amministrazione comunale in qualità di intellettuale famoso che si è fatto una nomea rispettabile, suscitando le ire dell'opposizione consiliare, la quale, pur riconoscendo le indubbie competenze del personaggio, ritiene che ci fossero modi migliori di spendere i soldi dei cittadini, ad esempio investendo su crescita di rifiuti e occupazione di aree abusive o investendo direttamente i cinghiali che, da qualche tempo, ruzzolano nella zona. Ma quando nella città sepolta viene ritrovato il corpo di un essere umano, perfettamente conservato, il detective dell'impossibile, un po' prevenuto, non può fare a meno di domandarsi se quel tale non sia per caso un antico Uomo in Nero e se la scelta di seppellire una intera città sotto la monnezza non sia stata l'unica possibilità rimasta ad una civiltà sull'orlo della distruzione... Un nuovo 'mystero italiano' di Castelli e Lotti, illustrato da Giovanni Romanini.    


Storie da Altrove 22: I CAVALIERI CHE FECERO LE IMPRESE FANTASMA

1565. Una vera e propria invasione di estremisti islamici assedia Malta. Ma i governi italiani non sono disposti ad accogliere i poveri marinai, così è la flotta spagnola a doversi sobbarcare l'onere di liberare l'isola definita "la fortezza dell'Europa".

1794. Un misterioso meteorite cade presso Siena. Qualche mese più tardi, un altro meteorite, dalle caratteristiche simili, precipita in Inghilterra, nello Yorkshire, in località Wold Newton. 

1799. Dopo due soli anni di reggenza, l'ultimo Gran Maestro di Malta, Ferdinand von Hompesch zu Bolheim, lascia l'isola a Napoleone Bonaparte, mettendo fine al potere temporale dei Maestri. Il Gran Maestro che lo aveva introdotto nell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri, Manuel Pinto de Fonseca, millantava di avere dato i natali al futuro Conte di Cagliostro, sulle cui tracce si trova ora l'imperatore francese, impegnato nella campagna d'Egitto e giunto sull'isola apparentemente per fare rifornimento, ma in realtà a conoscenza di un singolare segreto: dai resoconti di un altro Gran Maestro, Marc'Antonio Zondadari di Siena, sfruttando i poteri di un non meglio specificato meteorite, Cagliostro avrebbe concepito una lega metallica capace di trapassare i fantasmi sguinzagliati dal suo maestro Mamugnano a difesa dell'isola, uno screzio a seguito del quale l'avventuriero-alchimista sarebbe stato confinato all'interno della Sfinge, a perenne visione del Caos.

Più di cento anni dopo, studiando alcuni carteggi raccolti nel corso degli anni, in Italia, tra il pittore Benjamin West e i conti di De La Warr-West, un loro lontano parente americano, il dottor Herbert West della Miskatonic University, è venuto a conoscenza dell'intera vicenda ed intende servirsene per alcuni scopi non meglio definiti. Egli ritiene che il reale potere del meteorite, e della lega ricavatane da Cagliostro, fosse in realtà quello di assorbire l'energia dell'orizzonte degli eventi rilasciandola per vie endocrine a chi ne viene esposto, secondo il principio dell'eterno riciclo formulato da un personaggio coevo a quegli eventi, Lavoisier: "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Un concetto che presupporrebbe la possibilità di riportare alla vita i defunti, e di estenderne la durata all'infinito; ricerche che non possono non destare l'attenzione dell'insolita struttura governativa con cui West saltuariamente collabora: Altrove. Un racconto di Carlo Recagno e Antonio Sforza. 


MM 365: LA MORTE DELL'IMMAGINAZIONE

New York, Ottobre 2019. Il BVZM è intento a giustificare ad alcuni millennials certe sue prese di posizione "ai confini della realtà" che lo avevano reso celebre in un remoto passato - come i giovani hanno appurato tramite sbiaditi filmati pubblicati sul web, tratti dalle prime edizioni della sua trasmissione televisiva. Intento a spiegare dettagliatamente per quale motivo egli avesse aperto senza preconcetti ad ipotesi apparentemente fantasiose, attorniato da unità e unità di distratti trentenni pendenti dalle labbra dei loro smartphones, il detective dell'impossibile non si accorge dell'approssimarsi di una grossa nube oscura che, in breve, annerisce il cielo dell'intera città: un disco volante? uno stormo di quetzalcoatlus? una minaccia proveniente da una dimensione parallela? o, forse, la Dea Morrigan che torna a manifestare, dopo eoni, il potere cosmico del Tredicesimo Segno? No, è un dirigibile pubblicitario, come prontamente segnalato da uno dei giovani disoccupati. L'improvvisato raduno si scioglie rapidamente e Martin Mystère può dunque essere raggiunto dall'ispettore Travis, che, per educazione, aveva atteso sino a quel momento prima di mettere al corrente l'amico dell'improvvisa dipartita di Aldous Morrigan, una vecchia conoscenza non comune a entrambi. Come Martin apprenderà più tardi, una volta giunto nella base di Altrove per il riconoscimento alla grandezza del defunto, sembra che Aldous, prima di spirare, abbia pronunciato poche, enigmatiche parole: "Se io adesso muoio, come farà a nascere la mia discendente Nicole nel futuro di Nathan Nev...". Parole apparentemente prive di significato, visto che il futuro di Nathan Never è morto, ma l'enigma è presto risolto: Aldous ha una figlia. L'atmosfera può tornare, così, ad essere depressa e cupa. Ma qualcosa non convince Travis, per la prima volta in visita ad Altrove: secondo voci di corridoio (e ad Altrove ce ne sono molti), Aldous aveva recentemente rigettato la sua ancestrale passione per il mystero e si era dato alla sartoria. Possibile? E per quale motivo Martin sembra non avere gli elementi sufficienti per venire a capo dell'enigma? Lui che risolveva sempre tutti i mysteri... per l'ispettore comincia una lunga passeggiata che lo condurrà là dove non avrebbe mai voluto andare. Un sorprendente racconto di Vincenzo Beretta e Giulio Camagni. 


MM 366: SCANDALOSA GILDA

La Gilda degli Esseri Impossibili, l'associazione rettiliana che si occupa di salvaguardare le creature rese celebri dalle più disparate mitologie e che Martin Mystère ha incontrato in più di una occasione, è in serio pericolo: gli incredibili animali catturati nel corso dei secoli sono fuggiti dalla prigione sotterranea in cui erano confinati e ora seminano zizzania nel mondo di superficie. Notizie di inspiegabili avvistamenti si propagano a macchia d'olio dalla Romania per tutta l'Europa, e ben presto raggiungono gli Stati Uniti, ove il Buon Vecchio Zio Marty si trova perché ci abita. Secondo il detective dell'impossibile, un panopticon di proprietà del Governo, dislocato in una località impervia e irraggiungibile quale, ad esempio, il Monte Bianco, sarebbe stato un carcere più efficace di alcune nicchie nella roccia chiuse da due sbarrette di ferro, in Romania poi, ma ormai è tardi per recriminare; lui, comunque, lo aveva detto. In breve tempo il pianeta è in preda al caos, ed eventi simili a quelli visti nella serie televisiva Zoo si verificano senza sosta. Fortunatamente, Martin ha già pronto un piano che, a detta sua, "non sbaglia mai": occorrono degli alieni generici e una morale conclusiva; solo così tutto può essere ricondotto ad un parto dell'immaginazione. I cacciatori di frodo si spareranno a vicenda... Un episodio scritto da Enrico Lotti e disegnato da Alfredo Orlandi.



Note:

Dopo una pausa di un anno, volta a non saturare il mercato, le altreprime tornano, e lo fanno in grande stile. Pensate: vengono addirittura pubblicate! Su carta vera! In un periodico serio! Si tratta del Corriere del Mystero. Ora: logica vorrebbe non ripubblicarle impunemente in questo spazio, senza consenso degli autori. Tuttavia, due fattori giuocano a nuostro fuavore: in primis, gli autori siamo noi (e siccome i mostri siamo noi, gli autori siamo mostri); in secundis, queste altreprime sono quelle di cui siamo meno soddisfatti; in mutatis, la pubblicazione risale ormai a qualche anno fa; in mutandis, non abbiamo percepito compensi di natura monetaria; in de gustibus, così è se ci pare. 

MM 361. Rielaborazione de La tigre di Martini (vedi Altreprime 2016). Ispirato a quasi tutta la produzione mysteriana ufficiale post 2014. Mentre scrivevamo tenevamo a mente, in particolare, l'episodio Xibalba! (MM 347) e l'opera omnia del Lotti.

MM 362. Rielaborazione de La misteriosa chiappa della Regina Moana (vedi Altreprime 2016). Come mai queste rielaborazioni? Lo abbiamo appreso dai nostri Maestri Rodolfo Cimino e Giorgio Pezzin, capaci, per decenni, di proporre lo stesso canovaccio con declinazioni sempre differenti e mai noiose. Sapendo che questi testi sarebbero stati esposti al ludibrio dei veri autori di MM, abbiamo preferito puntare sui cavalli vincenti delle Altreprime più apprezzate fino a quel momento. Vabbè. Avrete capito che qui abbiamo parodiato il Classico Caccia all'uomo (MM 67-68-69), condendolo con un pizzico di New York Stories (MM 182-183-184) e una 'nticchia di Mister Jinx ritorna! (Almanacco del Mystero 2002). Appartengono alla realtà, invece, le allusioni al #MeToo e a una scultura realmente esistente nel posto indicato (almeno al momento della scrittura; ci siamo subito resi conto che nessuno avrebbe colto il riferimento). Tirando in ballo Tiresia, infine, abbiamo anticipato l'ultimo spettacolo di Andrea Camilleri.

MM 363. Riecco Ronny, un altro nostro antico cavallo di battaglia: è sempre quel tizio de I predatori (MM 264) e de La terza stirpe (MM 318). Probabilmente in pochissimi avranno compreso il raffinato sarcasmo con il quale abbiamo additato il recente declino etico e filosofico della testata e del suo protagonista. Ma sicuramente avrete colto al volo la reprise della sequenza più iconica dell'episodio Mutanti! (MM 97-98). Sì: noi siamo convinti che il programma di Mystère sia, da qualche anno a questa parte, una via di mezzo tra Freedom di Giacobbo e Superquark/Ulisse degli Angelaes, alla faccia di tutti i Peter Kolosimoes.

Zona X. Partorito con gran dolore, ultimo in ordine di concepimento e scrittura, con questo testo non facciamo altro che criticare la piega presa dalla serie. E meno male che dovevamo far ridere con doppi sensi e capitomboli! Ma è sempre così, con i comici: prima fanno ridere, poi piangere.

Speciale 36. Di nuovo un testo prodotto a partire dal titolo fonetico, senza uno straccio di idea e improvvisato in base a suggestioni. Sono molteplici: Le Nuove Avventure a Colori, grazie alle quali possiamo riciclare una memorabile boutade di un ex Primo Ministro italiano; le discutibili ristampe operate dall'editore Tramezzini; un vecchio fumetto di Floyd Gottfredson e Bill Walsh, rivisitato colla stessa chiave di Fumetti del mystero (MM 274-275); le bislacche usanze di Travis viste ne La stirpe di Tiamat (MM 332; fa sorridere come la nostra versione sarà ufficializzata nel MM #372 Jenny Haniver); la serie animata di Martin Mystery; la fantomatica sorella di Travis, da noi ideata a nostro uso e consumo; un celebre film con Alberto Sordi e Nino Manfredi, copiato da Romano Scarpa. 

MM Presenta 15. Di nuovo un titolo e una gag prodotte all'ultimo istante, dopo mille ripensamenti. Nella prima storia, invece, mescoliamo satira sociale e satira forumistica, in un turbine di passione e politica (è una citazione); c'è giusto un riferimento al MM Speciale 23. Nella seconda storia, invece, idem (senza riferimento). In quanti l'avranno gradita? La terza storia è stata concepita stancamente, quindi è un omaggio alla produzione ufficiale degli ultimi anni. La quarta storia ci fa sbellicare, perdonateci. 

MM 364. Riproponiamo le suggestioni de L'eredità dei Teutoni (Altreprime 2017), nella vana speranza che possano essere gradite come la prima volta. Per l'occasione, ci ispiriamo a una nostra vecchia opera, non inerente il fumetto. Gli omaggi a Gli Dei del tramonto (MM 301) e a La città sotto i ghiacci (MM Speciale 5) sono evidenti; meno evidente è l'allusione a L'officina di Efesto (MM 156), dato che, mentre scrivevamo, lo tenevamo a mente, senza un motivo preciso (dobbiamo aver pensato: gli dei prendevano la metropolitana, ma per andare dove? A fare la spesa, è ovvio). 

Storie da Altrove 22. Contraddicendoci, di questa altreprima siamo particolarmente soddisfatti. Solo che non fa ridere nemmeno per sbaglio. Poveri redattori di AMyS, cosa debbono avere pensato. Ma ci preme farvi notare come tutti i personaggi, reali e di fantasia, siano realmente esistiti, chi nella realtà, chi in celebri opere di fiction. Tra queste, ovviamente, Fantasmi a Malta (MM 257), di cui abbiamo corretto un errore, I segreti di Wold Newton (Almanacco del Mystero 2009) e Dietro le quinte (Zona X n.9). 

MM 365. Parodia de Le porte dell'immaginazione (MM 352), in realtà pout-pourri di riferimenti ad accumulo, tenuti assieme dal solito sarcasmo verso un fumetto che un tempo era il nostro favorito. Converrete, tuttavia, che l'incrocio tra Il Tredicesimo Segno (MM 142) e Lassù qualcuno ci chiama (Dylan Dog 136), fa sorridere. E l'associazione personaggio-forumista, con la menzione dei recenti avvenimenti della serie di Nathan Never? Le persone che si accontentano di poco sono le più felici, sostiene qualcuno. A noi, comunque, premeva sottolineare la "prima volta" di Travis... ad Altrove, che avete capito.

MM 366. La più riuscita di queste altreprime, dove mettiamo alla berlina tutta la saga iniziata con La biblioteca delle sabbie (Maxi MM n.2) e proseguita con Il carcere degli esseri impossibili (MM 310), passando per Quetzalcoatl (MM 343) e il remake delle Nuove Avventure a Colori. Potevamo risparmiarci la menzione della serie tv, ma, se ci pensate, potevamo risparmiarci proprio l'idea stessa delle altreprime. Come concludere degnamente? Il "metodo Lotti" funziona sempre.